Michela Lucenti

Michela Lucenti, Fermata Tre Colori, 2020, pensilina con videoinstallazione, m 4,00x1,50 | altezza m 2,50.

Descrizione Opera

ITA
La trentatré è un'ultima fermata che non ferma. Si chiama “Tre Colori” perché passa per la via della tradizione che è una via infinita; il mezzo di trasporto è la fede. Il Dante autista ci conduce, con questo Canto, qui in Paradiso, ma per salire a bordo è necessario avere il biglietto della Commedia. Il Dante passeggero qui ci racconta - con i corpi degli spiriti beati - come le stazioni precedenti siano state delle danze. (Massimiliano Finazzer Flory)

Come videoinstallazione vengono riprodotte alcune scene tratte dall’ultimo cortometraggio di Massimiliano Finazzer Flory “Dante, per nostra fortuna”. Con i danzatori del collettivo “Balletto Civile” come interpreti e le coreografie di Michela Lucenti ispirate a Pina Bausch, il film attraversa in ventisette minuti ventuno Canti attraverso la danza e la magia del teatro, guidati da una voce dantesca fuori campo, mentre un bambino - il protagonista - legge la Divina Commedia e sogna. La scenografia digitale è tratta dalle illustrazioni di Gustave Dorè e i costumi sono ispirati alla pittura medioevale di Giotto.

ENG
The thirty-third is one last stop not stopping. It’s called “Three Colors” because it passes through the path of tradition that is an endless route; the means of transport is faith. Dante as “driver” leads us, with this Canto, in Heaven, but to get on board the Comedy’s ticket is required. Dante as “passenger” here tells us - through the blessed spirits’ bodies - how the previous stations have been a dance. (Massimiliano Finazzer Flory)

As a video installation the screen shows some scenes from the last short movie by Massimiliano Finazzer Flory “Dante, per nostra fortuna”. With the “Balletto Civile” Collective dancers as interpreters and Michela Lucenti’s choreography inspired by Pina Bausch, in twenty-seven minutes the movie goes through twenty-one Cantos thanks to the dance and the magic of theatre, driven by a non-diegetic voice, while a child - the protagonist - is reading the Divine Comedy and starts to dream. The digital scenography is taken from Gustave Dorè’s illustrations and the costumes are inspired by Giotto’s medieval painting.

Biografia Artista

ITA
Una forte tensione etica anima il lavoro di Michela Lucenti, ex esponente del gruppo l’Impasto e dal 2003 capofila di una formazione di danzatori-attori significativamente denominato Balletto Civile. “Il senso artistico del mio fare si accompagna a un profondo senso etico – dichiara Michela Lucenti – Non dimentico la necessità di danzare ogni giorno, ma questo non deve prescindere dal creare situazioni che provino a farci crescere ogni giorno come uomini e donne. Altrimenti di cosa può parlare la nostra danza?”. Il progetto Balletto Civile è un equipe di lavoro per la produzione e la formazione, per approfondire l’idea di un proprio teatro totale privilegiando il canto dal vivo originale e il movimento fondato sulla relazione profonda tra gli interpreti.

ENG
A strong ethic tension gives life to Michela Lucenti’s work, former member of the Impasto group and from 2003 leader of the well known Balletto Civile formation, which gathers dancers and actors.“The artistic sense is always combined to a deep ethic meaning in my work - Michela Lucenti states - I don’t forget the need we have to dance everyday, but on the other hand, we must create particular situations, where we can constantly grow as men and women. Otherwise, what our dance should talk about?”. The Balletto Civile project develops a special attention to the production and the formation, in order to deepen the idea of an own absolute theatre where original live singing and the strong connection between the interpreters are the main focus.