Patrick Tuttofuoco

Patrick Tuttofuoco, Drop the body, 2021, acciaio ultra mirror e neon, cm 1800x2400x80.
Patrick Tuttofuoco, Drop the body, 2021, ultra mirror steel and neon, cm 1800x2400x80.

L’opera Drop the body è stata realizzata in collaborazione con Irene Sofia Comi, curatrice esecutiva del progetto

Descrizione Opera

ITA
Drop the body. L’opera di Patrick Tuttofuoco è composta da un pannello sagomato in acciaio lucidato a specchio e da un’illuminazione al neon che disegna con la luce la sagoma di un uomo, dalla postura distesa e rilassata. Lo slancio verticale della scultura ricorda la forma di una pala d’altare, reinterpretata però secondo canoni artistici rinnovati: l’iconografia cristiana viene rivisitata con un’impronta laica, attraverso l’utilizzo di tecnologie e media contemporanei. Drop the body è un gesto simbolico e poetico che, come in una metamorfosi dantesca, guida il corpo verso una dimensione spirituale, auspicando una profonda trasformazione dell’essere umano, e quindi del suo stare nel mondo. Libera da ogni “impedimento terreno”, Drop the body proietta lo sguardo dei visitatori verso l’alto, confrontandosi con i grattacieli di Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Arata Isozaki. Da un lato, la superficie specchiante riflette il cielo e la luce, misurandosi con una dimensione immateriale e trascendente; dall’altro, rivolgendosi verso il parco e le architetture intorno a CityLife, intrattiene una relazione stretta con il contesto urbano circostante. Il titolo dell’opera - che letteralmente significa “sganciarsi dal corpo” e nello slang urbano è utilizzato come sinonimo di “morire” - riflette su una possibile rinascita più consapevole dell’uomo. La scultura diventa così espressione di una necessaria e rinnovata compresenza tra mondo fisico e spazio immateriale, corporeità e spiritualità, immanenza e trascendenza. (Irene Sofia Comi)

Nella Divina Commedia, mentre Dante sale attraverso i nove cieli, ogni parvenza umana e terrena scompare, le anime dei beati appaiono come fiamme, splendori, luci, in un clima sempre più rarefatto e luminoso, fino all’Empireo. Nella mia opera, invece, ciò che occupa la parte superiore è proprio il corpo. Un corpo disteso, morente; se volessimo nominarlo in termini classici, diremmo una Pietà . Tuttavia, l’idea di morte e abbandono espressa dal neon in realtà diventa l’immagine di salvezza: è un corpo di luce, in ascensione”. (Patrick Tuttofuoco)

ENG
Drop the body. Patrick Tuttofuoco's work is composed of a shaped panel in mirror-polished steel and neon lighting that draws the silhouette of a man in a relaxed posture. The vertical thrust of the sculpture recalls the shape of a reinterpreted altarpiece. According to renewed artistic canons: Christian iconography is revisited with a secular mark, through the use of contemporary technologies and media. Drop the body is a symbolic and poetic gesture that resembles a Dantean metamorphosis, it guides the body towards a spiritual dimension, hoping for a profound transformation of the human being, and therefore of his being in the world. Free from any "earthly hindrance", Drop the body projects the visitor's gaze upwards, dialoguing with the skyscrapers of Zaha Hadid, Daniel Libeskind and Arata Isozaki. On the one hand, the mirroring surface reflects the sky and the light, measuring itself with an immaterial and transcendent dimension. On the other hand, turning towards the park and the architecture around CityLife, it maintains a close relationship with the surrounding urban context. The title of the work - which literally means "to detach from the body" and in urban slang is used as a synonym for "to die" - reflects on a possible more conscious rebirth of man. The sculpture thus becomes an expression of a necessary and renewed co-presence between the physical world and the immaterial space, corporeality and spirituality, immanence and transcendence. (Irene Sofia Comi)

In the Divine Comedy, as Dante ascends through the nine heavens, every human and earthly semblance disappears, the souls of the blessed appear as flames, splendours, lights, in an ever more rarefied and luminous atmosphere, all the way to the Empyrean. In my work, however, what occupies the upper part is precisely the body. A body lying down, dying; if we wanted to name it in classical terms, we would say a Pity. However, the idea of death and abandonment expressed by the light becomes, in reality, the image of salvation: it is a body of bright, in ascension.” (Patrick Tuttofuoco)

Biografia Artista

ITA
Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974) vive e lavora a Milano. L’artista ha partecipato alla 50^ Biennale di Venezia (2003), Manifesta 5 (2004), alla 6^ Biennale di Shanghai (2006) e alla 10^ Biennale di Havana (2009). I suoi lavori sono stati esposti in diverse istituzioni internazionali come Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino (2006) e la Künstlerhaus Bethanien di Berlino (2008). La pratica di Tuttofuoco tesse un dialogo tra gli individui e la loro capacità di trasformare l’ambiente in cui vivono. Esplora le nozioni di comunità e integrazione sociale al fine di coniugare il fascino sensoriale immediato e il potere di innescare risposte teoriche profonde. Tuttofuoco fonde Modernismo e Pop e spinge la figurazione verso l’astrazione, utilizzando l’uomo come paradigma dell’esistenza, matrice e unità di misura della realtà. Da questo processo interpretativo e cognitivo vengono prodotte infinite versioni dell’individuo e del contesto in cui vive, da cui sono generate forme in grado di animare le sculture.

ENG
Patrick Tuttofuoco (Milan, 1974) lives and works in Milano. He participated at the 50th Venice Biennale (2003), Manifesta 5 (2004), at the 6th Shanghai Biennale (2006) and at 10th Havana Biennal (2009). His works has been exhibited in several institutions such as Fondazione Sandretto Re Rebaudengo in Turin (2006) and the Künstlerhaus Bethanien in Berlin (2008). Tuttofuoco’s practice is conceived as a dialogue between individuals and their ability to transform the environment they inhabit, by exploring notions of community and social integration in order to combine immediate sensorial allure with the power to trigger profound theoretical responses. Tuttofuoco melds Modernism and Pop; he presses figuration into abstraction, using man as the paradigm of existence, as the matrix and measuring unit of reality. From this interpretative and cognitive process, infinite versions of man and the context of his existence are produced, from which shapes able to animate the sculptures are generated.