Alice Padovani

Alice Padovani, Lo sguardo sospeso/The suspense gaze, 2021, installazione | gabbie di ferro zincato, fotografie di occhi, m 3x3x3.

Descrizione Opera

ITA
Lo sguardo sospeso. Il progetto si sviluppa intorno all'idea di visione e alla potenza evocativa degli occhi che scaturisce dal poema dantesco. In particolare la terza Cantica, il Paradiso, sembra essere un'immensa raccolta di sguardi. Dante ci restituisce l'importanza dello sguardo e degli occhi come veicolo privilegiato che ci permettere di riconoscere e mettere in atto il nostro amore, i nostri desideri. Tuttavia, questo sguardo, questo “vedere interciso” resta spesso puntato verso “l’abisso” e, non in grado di fissare l’assoluto, finisce nell’impossibilità di realizzare le nostre stesse volontà. Questo umano perpetuo guardare verso l’abisso ci ricaccia costantemente dentro a gabbie mentali che ci auto-infliggiamo, conseguenza diretta della paura dello sguardo e del giudizio degli altri o, ancora più spesso, per nostra stessa mancanza di immaginazione. Avremmo il potere di cambiare il mondo e le nostre vite se solo ponessimo lo sguardo al di là delle nostre gabbie.

Dante, ai miei occhi, ha sempre rappresentato un avventuriero delle umane passioni: decide di sperimentare l'abisso così come le alte vette dell'illuminazione. Vuole vedere, capire, esperire tutto: lo stesso vorrei io. Il suo viaggio è un simbolo di questa umanità così fragile e feroce i cui pezzi discordanti e antitetici sono contenuti in ognuno di noi in misure diverse. Esserne consapevoli credo faccia parte di questo immenso viaggio.” (Alice Padovani)

ENG
The suspense gaze. The project is developed around the idea of vision, and the evocative power of eyes that permeates Dante's poem. In particular, the third Canto, Paradise, seems to be an immense collection of stares. Dante writes about the importance of gaze and eyes as a privileged vehicle that allows us to recognise and put our love and desires into action. However, this gaze, this 'interrupted staring' stays often focussed towards 'the abyss' and, unable to raise towards the absolute, ends up in the impossibility of realising our own desires. This human perpetual staring into the abyss constantly drives us back into self-inflicted mental cages, a direct consequence of fear of the looks and judgements of others or, even more often, of our own lack of imagination. We would have the power to change the world and our lives if only we would look beyond our cages.

Dante, in my eyes, has always represented an adventurer of human passions: he decides to experience the abyss as well as the lofty heights of enlightenment. He wants to see, understand, experience everything: I feel the same way. His journey is a symbol of this fragile and feral humanity whose discordant and antithetical pieces are contained in each of us in different measure. Being aware of this, I believe is part of this lifelong journey.” (Alice Padovani)

Biografia Artista

ITA
Attraversando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi, la ricerca di Alice Padovani trae origine dagli archetipi di meraviglia e repulsione. Con uno spirito classificatorio simile a quello neo settecentesco, essa unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico. Passando attraverso installazioni, assemblaggi, performance, nelle sue opere crea collezioni che sono, al contempo, cumuli e tracce, dove le memorie si fondono.

ENG
Crossing different techniques, materials and expressive languages, the research of Alice Padovani originates from the archetypes of wonder and repulsion. With a classificatory spirit similar to that of the neo-eighteenth century, she combines the spontaneity of the creative impulse with the rigour of the scientific method. Passing through installations, assemblages, performances, in her works she creates collections that are, at the same time, heaps and traces, where memories merge.