ArtLine

Arte pubblica nel cuore di CityLife

ornaghi e prestinari

ArtLine Milano è il progetto di arte contemporanea a cielo aperto all’interno del parco di CityLife.

Nato nel 2014 su iniziativa del Comune di Milano, è curato da Roberto Pinto. Il percorso ospita 21 opere site-specific di artisti internazionali, tra cui Riccardo Benassi, Shilpa Gupta, Alfredo Jaar, Kiki Smith e Jeremy Deller. Otto di queste installazioni sono state selezionate tramite un concorso internazionale per artisti under 40. ArtLine è un museo all’aperto sempre accessibile, che trasforma il parco in un luogo di dialogo tra arte e città.
 

Coloris di Pascale Marthine Tayou

L’installazione Coloris, opera dell’artista camerunese e belga d’adozione Pascale Marthine Tayou, vuole esplorare attraverso il linguaggio universale del colore il tema dell’identità culturale. Con la sua arte, Tayou approccia diversi media, attraverso cui analizza il complesso tema della circolazione di oggetti, idee e persone nel mondo. L’installazione che ha realizzato all’interno del parco è composta da una pavimentazione in calcestruzzo raffigurante il planisfero terrestre, su cui sono piantati un centinaio di pali metallici colorati e di altezze diverse, dai sei ai dodici metri, sulla cui sommità è posto un uovo. Un villaggio globale dai confini indefiniti, gioioso e allegro, che ha il compito di custodire un equilibrio facile da spezzare e importante da conservare.

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Vedovelle e Draghi Verdi di Serena Vestrucci

Serena Vestrucci interviene sul reale in maniera delicata, apportando modifiche che, a un primo sguardo, non saltano all’occhio. L’opera d’arte, creata per ArtLine Milano, mostra il peculiare approccio di quest’artista nostrana, classe 1986: qui dove tutto è nuovo, la Vestrucci ha scelto di lavorare sulle fontanelle, dette anche “vedovelle” per via del continuo scorrere dell’acqua che ricorda il pianto inconsolabile di una vedova, o “draghi verdi” in riferimento a questa loro tipica bocchetta a forma di testa di drago. L’artista ha creato dieci nuovi bocchelli, tutti diversi, per le fontanelle presenti nel parco di CityLife: ogni vedovella diventa così un esemplare unico, ma anche una chicca che gratificherà solo chi sa guardare con attenzione e prestare attenzione ai dettagli.

opera artline

Filemone e Bauci di Ornaghi & Prestinari

Ornaghi & Prestinari lavorano insieme dal 2009 e approcciano diversi campi dell’arte: installazioni, sculture e persino ricamo. La loro visione estetica riesce a portare poesia e delicatezza in ognuna delle opere realizzate, spesso fatte con oggetti d’uso comune. Il titolo della scultura, selezionata da ArtLine Milano, riprende l’omonimo mito greco che racconta di una coppia di coniugi, Filemone e Bauci, che diede ospitalità a Zeus. Il Dio li ricompensò proponendo di esaudire un loro desiderio ed essi chiesero di poter invecchiare e morire insieme. Le due colonne, una accanto all’altra, che da certe angolature sembrano tenersi a braccetto facendosi forza a vicenda, sono per Ornaghi & Prestinari l’interpretazione del dialogo tra passato, presente e futuro.
 

Hand And Foot di Judith Hopf

Judith Hopf è un’artista tedesca, classe 1969, che ama utilizzare diversi linguaggi artistici. Nella sua ricerca si è confrontata con vari media come la grafica, la scultura, l’installazione, il film e la performance. Per il parco ha creato l’opera Hand and Foot composta, come suggerisce il nome, da un piede ancorato a terra e da una mano aperta a mimare un saluto. In linea con il suo linguaggio stilistico che predilige materiali semplici e di uso comune, la Hopf ha scelto per le due opere i mattoni; in questo caso, modellati appositamente dalla storica Fornace Artistica Riva. La scelta del materiale non è causale ma volta a stimolare il dialogo fra le opere e l’architettura, protagonista indiscussa di CityLife. La mano e il piede sorgono a pochi metri di distanza l’una dall’altro.

opera artline

Cieli di Belloveso di Matteo Rubbi

Scienza, arte, natura e performance sono i punti cardinali intorno ai quali si sviluppa l’arte di Matteo Rubbi. Opere in cui lo spettatore è invitato a cercare e collegare gli indizi disseminati qua e là: spunti di riflessione per comprendere la società e il proprio ruolo all’interno di essa. L’opera Cieli di Belloveso non è da meno: l’artista ha incastonato in piazza Burri oltre 100 stelle di pietra riproducendo in tal modo il cielo della primavera del 600 a. C., data in cui la leggenda narra sia stata fondata Milano. Spostare le stelle sulla terra ci ricorda che l’inquinamento luminoso ha cancellato l’oscurità, ed è quindi importante fare nostro il messaggio di sostenibilità promosso da CityLife e tornare “a riveder le stelle”, come diceva qualcuno.
 

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Rudere di Adrian Paci

Rosoni gotici, marmi bicromi delle chiese romaniche, l’archetipo della casa: queste e altre suggestioni si incontrano nell’opera di Adrian Paci per CityLife, Rudere, che spicca per il contrasto con la verticalità delle torri. Si tratta di una casetta in cemento che, come un rudere, manca di tetto e di una parete. Le facciate sono decorate con mosaici che riprendono il motivo dei centrini all’uncinetto e i già citati rosoni delle cattedrali. Questa piccola casetta non è abitata da esseri umani ma da piante scelte dall’artista per la loro simbologia: il cipresso rimanda all’eternità, il caco alla virtù, il melograno all’amore misericordioso e il fico alla fertilità. La presenza della vegetazione nell’architettura richiama il rapporto tra uomo e natura, che interessa le ultime ricerche dell’artista.

rudere

New Times for Other Ideas New Ideas for Other Times di Maurizio Nannucci

Le grandi scritte al neon dell’artista Maurizio Nannucci sono ormai visibili anche in CityLife. Le frasi New Times for Other Ideas – New Ideas for Other Times, composte da un filo di neon blu o rosso a seconda del lato del Padiglione in cui si trovano, interpellano residenti e passanti. L’artista che da anni lavora sulle relazioni tra immagini e linguaggio utilizzando diversi media, dal 1967 predilige i tubi di neon di grande formato. L’installazione sul Padiglione 3, l’edificio storico restaurato in occasione degli interventi di riqualifica dell’area dell’ex Fiera Campionaria, fa parte del concept; le frasi infatti legano passato e futuro, invitando alla riflessione su come il cambiamento, le nuove idee interagiscono con la storia.

opera nannucci
opera nannucci

Beso di Wilfredo Prieto

Ogni cosa può avere un lato meraviglioso e Wilfredo Prieto lo sa. L’artista cubano è abituato a utilizzare oggetti comuni, che sono sotto gli occhi di tutti, per creare metafore evocative. Ne è un esempio l’opera che ha creato per il parco di CityLife: si tratta di due massi, posti uno accanto all’altro, che si toccano in un unico punto. L’aspetto che rivoluziona completamente il modo di guardare alle due rocce sta nel titolo: Beso. Improvvisamente emerge il significato di quell’unico punto di tangenza fra le due gigantesche pietre: simula l’atto di un bacio. L’idea è quella di portare nel cuore di Milano le pietre individuate dall’artista nel corso di lunghe ricerche in montagna, ponendo così in dialogo l’area con luoghi più selvaggi e incontaminati.

beso

Daily Desiderio di Riccardo Benassi

Nello studio berlinese di Riccardo Benassi si sperimentano tutte le forme espressive possibili, purché permettano all’artista cremonese di esplorare la vita dell’uomo contemporaneo nella metropoli e il rapporto fra essere umano e tecnica. L’opera creata per ArtLine Milano è un esempio dello stretto legame che unisce vita e tecnologia nella nostra società: realizzata in alluminio verniciato, ricorda gli schermi presenti accanto alle fermate di bus e tram. Sullo schermo LED, posto in cima alla struttura, Benassi pubblicherà un messaggio al giorno usando un sistema di broadcasting remoto, a partire dalla data di inaugurazione dell’opera fino alla sua morte. Quando Benassi morirà, i messaggi ricominceranno e continueranno eternamente in loop.
 

daily desiderio
daily desiderio